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Bilancio sostenibilità
ESG
Nomina DPO
Nomina OdV – Organismo di vigilanza
Rating legalità
UNIPdR 125_2022 PARITA’ DI GENERE
Whistleblowing

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Bilancio sostenibilità

La Direttiva UE 2022/2464 del 14 dicembre 2022, conosciuta come CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) introduce nuove regole per il reporting di sostenibilità delle imprese e abroga il D. Lgs. 30 Dicembre 2016, n. 254, DNF (Dichiarazione Non Finanziaria).

Il reporting di sostenibilità deve contenere tutte le disclosure richieste dagli ESRS in una apposita sezione della Relazione sulla Gestione che accompagna il bilancio. Ciò al fine di garantire una maggiore integrazione tra informazioni di carattere finanziario e non, come richiesto dal considerando 37 della stessa CSRD.

La CSRD comporta rispetto alla DNF un ampliamento progressivo del perimetro di applicazione, includendo non solo gli Enti di Interesse Pubblico, ma anche le grandi imprese non quotate e le PMI quotate.

Il Report di Sostenibilità è una dichiarazione pubblica resa da un’organizzazione, volta al coinvolgimento attivo dei propri stakeholders, sia esterni (enti pubblici, clienti, cittadini, fornitori ed imprese) sia interni (dipendenti, collaboratori e partner).

ESG

Come si misura la sostenibilità di un’azienda? Le politiche e le strategie adottate sono realmente tese alla salvaguardia dell’ambiente, al lavoro etico ed al risparmio energetico? Qual è l’effettivo livello di esposizione dell’azienda ai rischi ESG:
• Enviromental,
• Social,
• Governance.

Ottenere la Certificazione ESG consente all’organizzazione di ottenere diversi vantaggi, tra i quali:

  • Miglioramento della gestione dei rischi non finanziari e dell’efficacia operativa nel tempo
  • Miglioramento delle condizioni negoziali nell’apertura di linee di credito con il sistema bancario
  • Aumentare la possibilità di aggiudicarsi gare d’appalto che fanno riferimento ai CAM (Criteri Ambientali Minimi)
  • Migliorare la capacità di attrazione verso possibili investitori
  • Minimizzare il livello di esposizione ai rischi che possono causare costi inattesi
  • Rafforzare il rapporto con i propri clienti e buyers
  • Attrarre nuovi clienti facendo leva sulla sostenibilità e la responsabilità sociale
  • Accedere a un’ampia gamma di servizi messi a disposizione da Diligentia ETS (Programme Operator)

Tutto ciò che è sostenibilità passa attraverso la misurazione di questi parametri.
Nello specifico, la Certificazione ESG si compone di un insieme di standard operativi a cui si devono ispirare le nuove strategie di un’azienda. Alla base di un’organizzazione che voglia intraprendere l’iter di certificazione, vi deve essere la consapevolezza della responsabilità ambientale, sociale, connessa al tema della gestione delle risorse.

Nomina DPO

DPO Privacy

Il DPO Privacy (Data Protection Officer) è una figura introdotta dal Regolamento Europeo Privacy.

Cosa vuol dire DPO?

L’acronimo DPO sta per Data Protection Officer. Nella traduzione italiana della norma viene definito Responsabile della Protezione dei dati.

E’ una figura introdotta dl GDPR e il suo compito è quello di affiancare il Titolare o o il Responsabile del trattamento in merito agli obblighi che derivano dal Regolamento Europeo Privacy. E’ una figura di sorveglianza del sistema privacy che, quando necessario, coopera con le autorità di controllo.

L’articolo 37 del GDPR definisce quali realtà sono obbligate e nominare il DPO:

  • (a) il trattamento venga effettuato da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico (eccettuate le autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni giurisdizionali),
  • (b) qualora le attività principali del Titolare e del Responsabile del trattamento consistano in trattamenti che, per loro natura, ambito di applicazione e/o finalità, richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala,
  • (c) nell’ipotesi in cui le attività principali di suddetti soggetti consistano in trattamenti su larga scala di categorie particolari di dati personali (dati sensibili, dati genetici, biometrici, dati giudiziari).

Una volta nominato il DPO, deve essere inviata all’autorità Garante Privacy formale comunicazione dell’avvenuta nomina.

Il DPO può essere una figura interna o esterna all’azienda, l’importante è che presenti i prerequisiti necessari sia dal punto di vista della formazione personale sia dal punto di vista dell’imparzialità e dell’indipendenza nello svolgimento del suo ruolo.

Il DPO Privacy deve essere in grado di interfacciarsi sia con le figure di alta direzione interne all’azienda sia con le autorità in caso di verifiche, controlli o situazioni di incidente (es: Data Breach).

Qualora sia una figura interna all’azienda, deve poter garantire l’assenza di conflitto tra la sua nomina DPO e le altre mansioni lavorative.

Nomina OdV – Organismo di vigilanza

Presidente ODV e membro esterno ODV

Soggetto qualificato in grado di attuare idonee verifiche e controlli circa i protocolli attuativi redatti nel rispetto del modello organizzativo così come previsto dal D.Lgs. 231/01, dotato di competenze multidisciplinari atte a garantire una copertura rilevante delle verifiche e controlli utili ad impedire la commissione dei cosiddetti reati-presupposto.

Compiti principali

  • Verifica la coerenza del modello organizzativo con i protocolli attuativi derivati dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG)
  • Definisce ed esegue un piano di audit
  • Interagisce con le funzioni apicali ed il board al fine di illustrare le attività di verifica e controllo effettuate
  • E’ l’organismo destinatario di qualsivoglia comunicazione, anche anonima, relativa a ipotesi, anche potenziali, di violazione del modello.

Rating legalità

ll Rating di Legalità è il giudizio di correttezza che viene attribuito dall’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – a un’impresa, dopo aver analizzato e valutato le sue dichiarazioni in merito ai suoi rapporti con la pubblica amministrazione e negli appalti pubblici, per l’accesso ai benefici fiscali ed economici.

Il rating di un’impresa è rappresentato da una a tre stellette e il suo fine è quello di valorizzare i principi etici nei comportamenti aziendali.

Il nostro servizio permette all’azienda di essere seguita in tutte le fasi di richiesta, ottenimento e mantenimento del proprio Rating.

– Analisi dei requisiti minimi necessari per ottenere il Rating di Legalità;

– Condivisione con l’azienda delle eventuali azioni da intraprendere per massimizzare il punteggio del Rating di Legalità;

– Predisposizione e inoltro del formulario legato alla domanda del Rating

– Verifica, insieme all’azienda, delle opportunità e misure premianti collegate all’ottenimento del Rating stesso

– Supporto nel mantenimento del Rating e nell’ottemperare agli obblighi informativi previsti nel periodo di validità del Rating di Legalità (due anni dalla data di rilascio).

UNIPdR 125_2022 PARITA’ DI GENERE

Gli aspetti principali dello schema di riferimento per la Certificazione della Parità di Genere sono:

• Uno sgravio contributivo pari a 1% e fino a 50mila euro all’anno, alle aziende private in possesso della certificazione di pari opportunità;

• Un punteggio premiale per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere.

• Nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture, il possesso di una certificazione di parità di genere dal punteggio più alto determinerà un miglior posizionamento in graduatoria.

La legge n. 162/2021 prevede a partire dal 1° gennaio 2022 la certificazione della parità di genere sul posto di lavoro per eliminare il divario di retribuzione tra uomini e donne.

Viene istituito l’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni. Questo rapporto deve essere compilato e trasmesso dalle aziende alle RSA entro il 31 dicembre, ogni 2 anni.

Nel caso in cui il datore di lavoro non ottemperi a tale obbligo sono previste sanzioni e verifiche ad opera dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, le quali verranno introdotte con specifici decreti ministeriali.

La certificazione di parità, peraltro, è una delle misure che il Governo ha inserito nel Pnrr, nella missione 5, «Inclusione e coesione», tra le politiche per il lavoro, destinando a questa finalità 10 milioni di euro.

Per le aziende virtuose sconto dell’1% sui contributi fino a 50mila euro all’anno.

Whistleblowing

Uno strumento di compliance aziendale che permette ai dipendenti o a terze parti coinvolte di segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività lavorativa, in particolar modo: “…violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato…” (Rif. Art.1 del D.Lgs. 24/2023)

  • A chi si rivolge?
  • Enti del settore pubblico
  • Enti privati con più di 50 dipendenti
  • Enti privati (anche con meno di 50 dipendenti) soggetti alla disciplina di cui al D.lgs. 231/2001

Enti privati (anche con meno di 50 dipendenti) rientranti nei settori sensibili (servizi, prodotti e mercati finanziari; prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente).

Un nostro consulente specializzato che analizzerà le tue esigenze e troverà la soluzione su misura per la tua azienda.